Ti chiedi cos’è la porcellana e in cosa è diversa dalla ceramica? Hai sentito parlare delle porcellane Capodimonte, tanto apprezzate e riprodotte dalle botteghe italiane?
Dietro a ogni oggetto in porcellana c’è una storia millenaria, fatta di sperimentazioni e gesti antichi tramandati nel tempo. Un materiale che ha conquistato re e imperatori, e che continua a vivere grazie all’abilità di maestri artigiani che ne conoscono i segreti.
Scopri cosa sapere sulla porcellana artistica in Italia, le tecniche meticolose della sua lavorazione artigianale, fino alle occasioni per imparare nei laboratori d’eccellenza.
Indice
Porcellana artistica in Italia: origini e caratteristiche
La porcellana ha una storia affascinante che, prima di arrivare in Europa, attraversa secoli di sperimentazioni in Oriente. In Italia, il suo percorso assume una strada particolare.
La sua introduzione nel nostro Paese risale al Cinquecento, quando la porcellana Medicea segna il primo tentativo europeo di imitare l’“oro bianco” cinese. È però nel Settecento che la produzione italiana si consolida con la Manifattura di Doccia e la Real Fabbrica di Capodimonte, centri da cui si diffuse una tradizione tuttora viva nelle botteghe artigiane.

Per comprenderne a pieno il valore, è importante distinguere la porcellana dalla ceramica: pur appartenendo alla stessa grande famiglia, non si tratta di prodotti uguali.
- Composizione: la porcellana è realizzata con una miscela di caolino, feldspato e quarzo; la ceramica tradizionale solitamente utilizza impasti più semplici e meno puri.
- Cottura: la porcellana viene cotta ad alte temperature (tra 1300 e 1400 °C) che garantiscono una maggiore compattezza; la ceramica cuoce a temperature più basse.
- Aspetto e qualità: la porcellana è bianca, traslucida, liscia e impermeabile; la ceramica ha una superficie più opaca e porosa, con dettagli meno definiti.
Da non confonderla inoltre, con la cosiddetta porcellana fredda: un materiale senza cottura usato come hobby creativo, composto generalmente da colla vinilica e amidi.
La porcellana Capodimonte: tecniche e prodotti
La porcellana di Capodimonte rappresenta una delle espressioni più raffinate dell’artigianato italiano. Nata nel 1743 con la fondazione di Carlo di Borbone sulla collina napoletana, la produzione si distinse fin dall’inizio per la qualità dell’impasto e l’eccezionale abilità degli artisti coinvolti: modellatori, scultori, pittori e figure specializzate.
Questa tipologia è nota per essere una porcellana dura, realizzata con una miscela fine, che dopo la cottura restituisce una superficie luminosa e compatta. Una parte essenziale della lavorazione Capodimonte è rappresentata dal biscuit: una porcellana non smaltata, opaca e candida, che permette di ottenere una finitura simile al marmo scolpito.

Il marchio è diventato celebre in tutta Europa sia per opere da esposizione che per oggettistica decorativa. Tra i prodotti più iconici in porcellana Capodimonte troviamo:
- Statuine figurative, spesso ispirate alla vita quotidiana o al mondo pastorale;
- Scene di genere complesse, con più personaggi e ambientazioni dettagliate;
- Soggetti mitologici o allegorici, modellati e ricreati secondo la narrativa;
- Bambole in porcellana, con tratti delicati e abiti minuziosamente scolpiti;
- Fiori in porcellana, ricreati petalo per petalo con uno straordinario realismo;
- Oggetti d’arredo come centrotavola, orologi, lampade e soprammobili.
Nonostante le origini legate a Napoli, la tecnica Capodimonte si è diffusa ben oltre i confini campani: oggi la ritroviamo in diverse botteghe in Italia e in Veneto, in particolare nelle aree con una forte vocazione ceramistica, che ne ripropongono qualità e tecnica.
Lavorazione artigianale della porcellana: tecniche e corsi
La lavorazione della porcellana artistica è un processo rigoroso e affascinante, che unisce una solida tecnica alla materia prima di qualità. Nelle botteghe artigiane, ogni prodotto in porcellana nasce da una serie di passaggi precisi e delicati.
- Preparazione dell’impasto: tutto parte dalla miscela di caolino, feldspato e quarzo, la base della porcellana che verrà lavorata dal maestro artigiano.
- Modellazione o colaggio: gli elementi vengono creati a mano oppure con stampi in gesso, per ottenere un primo modello. Nei laboratori artistici che realizzano statuine o bambole i dettagli come volti, mani e tessuti vengono lavorati singolarmente.
- Rifinitura e assemblaggio: quando l’argilla si trova allo stadio di durezza “cuoio” si possono rimuovere le imperfezioni, aggiungere i particolari, lavorare i capelli o i dettagli dei vestiti; infine si assemblano i vari pezzi tramite un impasto chiamato barbottina.
- Prima cottura (“dégourdi”): il prodotto viene cotto a temperature di circa 800-900 °C, diventando più resistente ma ancora poroso, pronto per essere smaltato e decorato.
- Smaltatura e seconda cottura: si applica un rivestimento vetroso e trasparente, che in cottura conferisce brillantezza e impermeabilità; la seconda cottura ad alte temperature, tra circa 1300 e 1400 °C, trasforma definitivamente l’impasto in porcellana.
- Decorazione e pittura: colori, tinte, pennelli e tecniche più o meno tradizionali rendono ogni pezzo originale; alcuni laboratori lavorano anche a terzo fuoco, applicando dettagli o finiture particolari attraverso cotture aggiuntive.

Per avvicinarsi a quest’arte, che richiede pazienza e precisione, sempre più realtà artigiane aprono le porte agli appassionati di porcellana con piccole attività pratiche:
- Workshop tematici e/o stagionali, dove è possibile creare fiori, miniature o sculture in porcellana seguendo la tradizione vera e propria.
- Laboratori di pittura su porcellane artigianali, pensati per imparare l’arte del colore, delle sfumature e della decorazione fine;
- Corsi di modellazione e creazione di porcellane, che guidano i partecipanti nella realizzazione completa di piccoli oggetti o figure;
Viart: esperienze dedicate alla ceramica e alla porcellana
Viart è il punto di incontro tra maestri artigiani e chiunque voglia “saper fare”.
Attraverso una rete di aziende d’eccellenza del territorio vicentino, le nostre esperienze permettono di conoscere da vicino la lavorazione della ceramica e della porcellana, non solo come oggettistica da acquistare ma come manualità, tradizione e sapere condiviso.

Tra le proposte di Viart più coinvolgenti ci sono eventi organizzati, corsi su prenotazione e laboratori esperienziali: veri e propri viaggi creativi nel mondo del “fatto a mano”.
- Workshop di porcellana da Sibania: un’esperienza immersiva dove visitare l’azienda, modellare una figura, rifinirla nei dettagli e seguire le altre fasi di lavorazione.
- Natale nella casa delle bambole (Sibania): un laboratorio stagionale adatto anche a bambini e famiglie, in cui realizzare una decorazione tematica in porcellana.
- Cuchi in ceramica con Diego Poloniato: presso lo storico laboratorio nel cuore di Nove, potrai conoscere la tradizione dei Cuchi e ottenere il tuo pezzo unico.
- Pittura della ceramica in fabbrica Barettoni: nella suggestiva fornace di Bassano, un’esperienza che unisce la visita guidata all’emozione di dipingere sulla ceramica.
Con una serie di iniziative su richiesta e la possibilità di scegliere tra attività individuali, familiari o di coppia, Viart crea un ponte fra artigiani e clienti che va oltre la compravendita, rappresentando un’occasione di condivisione e valorizzazione del saper fare locale.



