C’è qualcosa di unico nel voler ritrarre una persona: non si tratta solo di scattare una foto ma di raccontare un volto, un’emozione, una storia. La fotografia ritrattistica è un dialogo silenzioso tra chi guarda e chi si lascia guardare, un incontro tra tecnica e sensibilità.
Vuoi imparare a cogliere la luce giusta, scegliere l’inquadratura ideale e valorizzare ogni dettaglio di un volto, ma non sai dove iniziare? Abbiamo raccolto alcune tecniche, regole e consigli per migliorare i tuoi ritratti fotografici, con un’occasione per metterti in gioco!
Indice
1. Lo sfondo giusto: quando l’ambiente esalta il volto
Anche lo sfondo ha il suo peso: incornicia, bilancia e definisce il tono emotivo dello scatto.
Tecniche e regole generali
- La tecnica più efficace è quella del bokeh, ovvero la sfocatura dello sfondo. Si ottiene con un’apertura di diaframma ampia (es. f/1.8 o f/2.8) e posizionando il soggetto a distanza dallo sfondo: in questo modo il viso resta nitido e il resto si dissolve.
- È altrettanto fondamentale il controllo della profondità di campo: un diaframma più aperto isola il soggetto del ritratto, mentre uno più chiuso include anche il contesto, risultando più utile nei ritratti ambientati (dove il luogo ha un significato narrativo).
Idee e consigli pratici
- Lo sfondo deve accompagnare il volto, non sovrastarlo! In studio funzionano bene fondali neutri in bianco e nero, o tonalità morbide che valorizzano la pelle e lo sguardo. All’aperto si può optare per pareti, boschi o edifici, per un effetto sobrio ma d’impatto.
- Il ritratto ambientato permette di fotografare la persona nel proprio mondo: un artigiano nella sua bottega, un musicista accanto al suo strumento, un cuoco in cucina. Qui è utile chiudere leggermente il diaframma (es. f/4 o f/5.6) per mantenere visibili i dettagli.
Errori comuni da evitare
- Sfondi troppo complessi o colorati, che distolgono l’attenzione dal volto;
- Oggetti o luci di disturbo dietro la testa del soggetto (lampioni, quadri, alberi);
- Persona troppo vicina allo sfondo, perché può generare ombre indesiderate;
- Tagli o linee orizzontali dietro al collo o alle spalle, che spezzano la figura.
2. L’illuminazione nel ritratto: profondità tra luce e ombra
La luce è l’anima del ritratto: modella il volto, definisce l’atmosfera e determina le emozioni.
Tecniche e regole generali
- La regola d’oro è una sola: luce diffusa. Che sia naturale (proveniente da una finestra o dall’ombra di un portico) o artificiale (attraverso un softbox o un ombrello fotografico), dev’essere morbida e uniforme, per evitare ombre dure e contrasti eccessivi.
- Un altro elemento imprescindibile nella ritrattistica fotografica è l’uso del catchlight, il piccolo riflesso luminoso negli occhi, che dà vivacità e profondità allo sguardo.
- Tra gli schemi classici di illuminazione per ritratti fotografici, citiamo ad esempio:
- Loop lighting: forma una piccola ombra accanto al naso dando spessore al volto.
- Rembrandt lighting: crea un triangolo di luce sulla guancia per un effetto intenso.
Idee e consigli pratici
- Per ottenere una luce naturale e gradevole è bene evitare il sole diretto, che costringe la persona a strizzare gli occhi e produce ombre troppo marcate. Meglio cercare una zona d’ombra o sfruttare la golden hour, quando la luce è più calda e morbida.
- Un semplice riflettore può fare la differenza (ma anche una parete bianca o un pannello chiaro): posizionalo sul lato in ombra per riequilibrare la luce e ammorbidire i contrasti.
- Negli ambienti interni, puoi sperimentare con una sola fonte di luce laterale per aggiungere profondità e carattere, al posto di un’illuminazione piatta e anonima.

Errori comuni da evitare
- Luce troppo dura o diretta, soprattutto nelle ore centrali della giornata;
- Sorgenti luminose non bilanciate, che creano ombre incrociate o riflessi innaturali;
- Assenza di catchlight: senza il riflesso di luce negli occhi il volto appare più spento;
- Abuso del flash: appiattisce i lineamenti e cancella la tridimensionalità del viso.
3. Il miglior obiettivo per i ritratti: come sceglierlo
Scegliere l’obiettivo giusto è essenziale per ottenere un fotoritratto naturale e armonioso.
Tecniche e regole generali
- Le lunghezze focali comprese tra 50 mm e 135 mm (full frame) sono considerate ideali: restituiscono una prospettiva realistica senza distorcere i lineamenti del viso.
- Un obiettivo luminoso, con un’ampia apertura massima (es. f/1.8 o f/2.8) permette di scattare anche con poca luce e ottenere una piacevole morbidezza di fondo.
- È importante evitare il grandangolo nei primi piani: focali troppo corte (es. 24 mm o 35 mm) deformano il volto, allargano il naso e schiacciano le proporzioni.
Idee e consigli pratici
- Considerato da molti il “re del ritratto”, l’obiettivo da 85 mm offre un’ottima separazione dallo sfondo, una resa prospettica equilibrata e una distanza di lavoro confortevole.
- Per chi preferisce una maggiore flessibilità, un teleobiettivo zoom (come il 70-200 mm) consente di variare l’inquadratura mantenendo la distanza: ideale per chi vuole catturare le espressioni naturali, senza mettere a disagio chi è di fronte all’obiettivo.
- Se lavori con la luce naturale, una lente luminosa permetterà di mantenere ISO bassi e ottenere immagini più nitide e pulite, senza dover per forza utilizzare il flash.
Errori comuni da evitare
- Usare grandangoli o focali troppo corte per i primi piani, che deformano il viso;
- Scattare troppo vicino al soggetto, col rischio di distorcere la prospettiva;
- Trascurare la profondità di campo: un diaframma troppo chiuso appiattisce l’immagine, uno troppo aperto rischia di sfumare gli elementi chiave (tra cui gli occhi);
- Utilizzare lenti e obiettivi di scarsa qualità, con aberrazioni o perdita di nitidezza.

4. Comporre il ritratto: tagli, inquadrature e punti di vista
L’inquadratura è il linguaggio con cui il fotografo racconta la persona davanti all’obiettivo.
Tecniche e regole generali
- Decidere cosa includere e da quale punto di vista osservare il soggetto fa la differenza tra uno scatto mediocre e uno eccellente. I piani classici di inquadratura sono tre:
- Primo piano (close-up): testa e spalle, per ritratti intimi e intensi;
- Mezzo busto: dalla vita in su, ideale per includere gesti e posture;
- Figura intera: tutto il corpo, perfetta per includere il contesto o l’abbigliamento.
- È utile seguire la regola dei terzi: posiziona gli occhi, il punto focale del ritratto, lungo le linee o i punti di intersezione immaginari, evitando di centrare sempre il volto.
- Altrettanto importante è non tagliare le giunture in modo innaturale, mantenendo almeno la metà di braccia, cosce o busto, e non tagliando gomiti, polsi o ginocchia.
Idee e consigli pratici
- Se il soggetto guarda fuori campo, puoi lasciare un po’ di spazio nella direzione dello sguardo: l’immagine risulterà più bilanciata e naturale.
- L’orientamento verticale è spesso preferibile nei ritratti fotografici, perché valorizza la figura umana e concentra l’attenzione sul volto.
- Prova anche a riempire la cornice: avvicinati fino a limitare lo sfondo per creare un ritratto intenso, capace di catturare lo sguardo e la personalità.
- Non aver paura di sperimentare angolazioni diverse: una leggera ripresa dall’alto può slanciare, una dal basso può dare più autorevolezza.
Errori comuni da evitare
- Tagliare la persona in punti innaturali, verso le giunture o le estremità delle mani;
- Ignorare lo sguardo: un’inquadratura mal bilanciata può far allontanare il soggetto;
- Eccesso di spazi vuoti o cornici disordinate, che tolgono espressività al ritratto.
5. La posa perfetta: gesti, movimenti e spontaneità
Una buona posa non è mai rigida: nasce dall’equilibrio tra postura, espressione e intenzione.
Tecniche e regole generali
- La regola fondamentale è la rotazione del corpo: evita di fotografare la persona di fronte, una leggera torsione a tre quarti snellisce la figura e crea dinamismo visivo.
- Le mani meritano un’attenzione speciale: non devono essere tese o chiuse a pugno, ma morbide e rilassate verso il corpo, in modo da comunicare naturalezza.
- Lavora sulla gestione della testa e del mento: una piccola inclinazione verso l’alto, il basso o il lato, cambia radicalmente la percezione del volto e valorizza i lineamenti.

Idee e consigli pratici
- Il segreto per una posa riuscita è mettere la persona a proprio agio. Parla, scherza, guida con gentilezza: solo un soggetto rilassato riesce a trasmettere la sua autenticità.
- Per dare dinamicità alla composizione, cura il posizionamento delle braccia: possono incrociarsi dolcemente sul corpo, poggiarsi su un piano o incorniciare il viso.
- Nei ritratti in piedi, invita il soggetto a spostare il peso su una gamba, creando una linea del corpo sinuosa: un accorgimento che dona eleganza e naturalezza.
- E non dimenticare: le migliori pose sono quelle che sembrano spontanee!
Errori comuni da evitare
- Posture troppo rigide o frontali, che appiattiscono la figura e tolgono profondità;
- Mani tese o contratte, braccia troppo rigide, che comunicano tensione e distraggono;
- Assenza di movimento, con pose simmetriche e statiche che rendono il ritratto freddo;
- Espressioni forzate, come un sorriso non genuino o uno sguardo innaturale.
6. Il trucco fotografico: cosa sapere per farlo bene
Nel ritratto fotografico il make-up non serve solo ad abbellire – è uno strumento tecnico.
Tecniche e regole generali
- Tieni a mente che luce e fotocamera modificano la percezione del colore e del volume: il trucco dev’essere pensato per la resa in foto, non solo per l’occhio nudo.
- La prima regola è scegliere prodotti opachi: fondotinta, ciprie e ombretti devono evitare riflessi, glitter o filtri solari che reagiscono al flash (creano chiazze bianche sul viso).
- E bene utilizzare la cipria fissante nella zona T, per eliminare qualsiasi lucidità.
- Un leggero contouring aiuta ad accentuare la tridimensionalità del volto.
Idee e consigli pratici
- La fotocamera tende ad assorbire i colori: per questo si può osare di più con le tonalità di occhi e labbra, usando sfumature leggermente più intense del normale.
- Ciglia finte o definite con il mascara donano profondità ed espressione allo sguardo.
- La pelle dev’essere ben preparata e idratata: una base curata garantisce uniformità, evita screpolature, permette al trucco di aderire meglio e durare più a lungo.
- La parola chiave è l’equilibrio: ogni aggiunta deve valorizzare e non mascherare.
Errori comuni da evitare
- Prodotti lucidi o con glitter, che riflettono la luce in modo eccessivo;
- Trucco troppo leggero o invisibile, che fa apparire il viso piatto e non definito;
- Troppo fondotinta o contouring marcato, che crea stacchi innaturali e antiestetici;
- Pelle non curata o non idratata, che influenza la resa complessiva del make-up.
Dalla teoria alla pratica: l’arte del fotoritratto nei laboratori Viart
Ogni ritratto è una combinazione di luce e ombra, tecnica e intuizione, fotografo e persona. Saper cogliere l’attimo in cui il volto racconta davvero qualcosa (con lo sguardo, una piega delle labbra o la posizione delle mani) richiede sensibilità e conoscenza.
Per chi desidera approfondire l’arte di raccontare le persone attraverso l’immagine, Viart presenta “Oltre l’obiettivo: incontri tra arte e fotografia”, una serie di workshop dedicati alla fotografia ritrattistica che uniscono teoria, pratica e sperimentazione.

Guidati da quattro fotografi professionisti, i partecipanti potranno esplorare le tecniche di illuminazione, inquadratura e posa, ma soprattutto imparare a costruire un rapporto autentico con il soggetto, trasformando ogni scatto in una narrazione visiva.
I nostri corsi di ritratto fotografico, in programma a Vicenza dopo la visita alla mostra “Cristina Mittermeier. La grande saggezza”, diventano un percorso di scoperta: un modo per andare oltre la tecnica e ritrovare, nella fotografia, l’incontro tra immagini ed emozioni.
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